martedì 11 dicembre 2012

Tre Allegri Ragazzi Morti - Nel giardino dei Fantasmi + Playlist

Come ci riescano ogni volta non ci è dato saperlo. I "Tre Allegri Ragazzi Morti", abbreviati TARM, il 7 novembre hanno pubblicato "Nel giardino dei Fantasmi",ovviamente su etichetta La Tempesta, ed ora che vi scrivo (solo 3 giorni dopo) gli addetti ai lavori si stanno spellando le mani. Anche io lo sto facendo. Sono di fronte ad un album completo, ascoltabile anche dalla massa (se solo fosse supportato da pubblicità adeguata), ascoltabile in toto anche da me, che i precedenti non riuscivo mai a digerirli per intero.

Come regalo di Halloween a tutti gli allegri ragazzi morti, i TARM hanno regalato il video che fa scorrere sotto agli occhi la copertina e le illustrazioni del disco. Il brano scelto era "La fine del giorno (canto n°3)"
http://www.youtube.com/watch?v=JzHbvn3ZCvw


Sicuramente questi 3 brani non lasciano mai la mia playlist ideale:
Alle anime perse, da Nel giardino dei Fantasmi, mi sembra tanto Lucio Dalla nel testo, mentre il cantato (come del resto tutto il disco) mi pare influenzato dal "coro anni dieci" di Toffolo. Lucio Dalla perché ad esempio qui dicono cose tipo: "figlia di quel ragazzo che nessuno ha visto più / passato vent'anni fa e non tornato ancora / si divertì con sua madre come sapeva fare / lasciandola addormentata a sorridere e a sognare".

Il mondo prima, da La seconda rivoluzione sessuale quinto album del gruppo pubblicato nel 2006.

La ballata delle ossa, da Primitivi del futuro il sesto album del gruppo pubblicato nel 2010 dall'etichetta La Tempesta Dischi.

Around the World, registrata nel 2008 per la compilation Post-Remixes vol.1 è una versione italiana di Around the World dei Daft Punk (1997).


 I TARM si formano nel 1994 a Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia.
Capitanati da Davide Toffolo (Pordenone, 17 gennaio 1965) è un fumettista, cantante e chitarrista italiano, in poche parole un dannato genio.
Toffolo è tra i più importanti fumettisti italiani contemporanei ed è il cantante e chitarrista dei Tre allegri ragazzi morti, gruppo di cui fanno parte anche Enrico Molteni e Luca Masseroni. Le sue opere grafiche riguardano sia i fumetti che le animazioni. Le sue due attività, fumettista e musicista, non sono separate, ma continuamente integrate da performance di disegno e musica, come le atmosfere musicali durante le sue mostre di fumetti o i videoclip dei singoli musicali.

Pubbica L'inverno d'Italia, per  Coconino Press, nel 2010 ma io l'ho letto solo nel 2012, di preciso la settimana scorsa.


Però di Toffolo mi piace anche la cover degli Zen Circus del brano L'egoista  eseguito come "coro anni dieci". Il Coro Anni Dieci è un progetto di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti ed è esattamente quello che dice il nome: un coro, come quelli di una volta, ma con i piedi ben piantati nella contemporaneità degli anni dieci.

Un dannato genio.

lunedì 10 dicembre 2012

I Mostri - La gente muore di fame - Playlist

Roma 2012.  Il primo album de I Mostri viene dato alle stampe ed ai download digitali.
Bel rock and roll con sprazzi di reggae. Una bella scoperta per me, in questo inverno 2012 (anche se l'album è già vecchio di qualche mese...)

i tre pezzi della mia playlist sono i seguenti:

Questa è la mia città (La gente muore di fame, 2012)
L’album si apre con "Questa è la mia città". Rock & Reggae dove convivono i palazzacci monocolore, i cantieri, la prostituzione, povertà e coltelli.

Centolame (La gente muore di fame, 2012)
La canzone scorre sulla base di 'Lupe brown' dei Fratellis, parla di brutti episodi avvenuti nel centro della città (io per poco non mi ci trovavo in mezzo, una sera) sui quali  un certo tipo di giornalismo (studio aperto, non lo scrivo a caso, è nel testo!) va a nozze.

Piazza Trilussa (La gente muore di fame, 2012)
In questo testo l’amore è preso alla lontana. Piazza Trilussa fa parte del mio vissuto, come di qualsiasi altro ragazzo che Roma l'ha vissuta. In quella piazza c'è proprio quello che descrive questa canzone: un fermo immagine, le scale, i maghi e i punkabbestia. Tanta vita che scorre al rallenty. Fino a che arriva lei.

domenica 25 novembre 2012

Niccolò Carnesi - Playlist - Gli eroi non escono sabato

Che cosa dire di Niccolò Carnesi? Nulla di quanto non sia già stato scritto visto che ormai è quasi un anno che il suo disco "gli eroi non escono il sabato" è stato pubblicato. Questo album non è mai uscito dal mio lettore MP3 in questi ultimi mesi, ed a più riprese mi appassiono alle canzoni scoprendo angolature differenti. Oggi però è sabato ed io almeno esco, ho tre donne che mi aspettano.

Playlist (tutte da "gli eroi non escono sabato", 2012)

Il colpo
Credo che la prima volta che ho sentito "il colpo" non ero tanto convinto della bravura di Carnesi. Infatti per qualche mese ho lasciato da parte questo artista di cui sentivo solo parlare bene. Forse era la voce che non mi convinceva. Un giorno in chat un collega mi scrisse qualcosa del tipo "i sassi non rotolano più, al massimo solo sugli iPod" aggiungendo "questa la capiamo in pochi". Non ero d'accordo, le pietre rotolanti le conosciamo tutti. Però in quello stesso momento mi venne di canticchiarla quella canzone e da allora non ho più smesso.

Levati
"Levati di dosso quella giacca che senza scollatura vali molto poco come me senza chitarra". Divertente come tutto il testo. Una invettiva futile contro una donna ma anche contro tutto ciò che circonda lei e lui, questo mondo in cui viviamo e vivono loro.
Voglio tornare a Zanzibar (con Brunori SAS)
Ancora una volta siamo sul divertente, bel testo di fuga e risate, un po' come cantare "sotto questo sole bello pedalare". Brunori SAS si sposa alla perfezione col testo e lo spirito della canzone, si integra benissimo. Fossero stati un minimo più conosciuti questa sarebbe una hit estiva coi controfiocchi.

Moleskine
Le Moleskine sono quei quaderni spesso blu che non ho mai comprato. Non mi convincono. Sembrano appartenere al destinatario di questa canzone. Un presunto poeta che va a Parigi e scrive poesie sulla carta igienica, o le ricopia per l'appunto sulla Moleskine. La brevità e la concretezza di questa canzone me la fanno somigliare ad un mio pensiero, la sento vicina ed universale.

sabato 17 novembre 2012

Filippo Gatti - Il pilota e la cameriera - Playlist

Si dice e si scrive che all'epoca degli "Elettrojoyce" il suo leader Filippo Gatti a Roma nei locali spaccava di brutto.
Io non ho vissuto a Roma in quegli anni lì, stiamo parlando del periodo che va dal 1994 al 2000,  però da quando ho conosciuto la musica di Gatti sono sempre stato curioso di approfondirne la sua arte. Mi è arrivato alle orecchie attraverso una cover, da parte di Sirya (un'altra me, 2007). La cover era 1968. Quando ho sentito il pezzo originale cantato da Flippo mi è piaciuto molto. Allora cercai di capire questi Elettrojoyce cosa avessero di speciale, ma mi sono fermato a "L'evoluzione naturale dei pesci" che non è riuscito mai a convincermi. Adesso, nel 2012, "Il Pilota E La Cameriera"  ha reso Filippo Gatti degno di entrare nella mia playlist personale.
Contrariamente a quello che leggo, Filippo non mi è mai sembrato vicino ai tiromancino/sinigallia o
Fabi, Silvestri, Gazzé, anzi mi sembra un'altra faccia dell'underground cantautoriale romano.

Per ora i tre pezzi della mia playlist sono i seguenti:

Lettera del cantautore ai presidenti del consiglio (Il Pilota E La Cameriera, 2012)
Ironica, Sardonica, e tutto ciò che dovrebbe avere una canzone d'oggi per diventare un veicolo per avvicinare i giovani alla politica.

Il Pilota E La Cameriera (Il Pilota E La Cameriera, 2012)
 Non capisco ancora il senso del testo, ma la musica è bella e le parole quando arriveranno ad un senso si sveleranno. Per ora mi accontento dell'accenno.

1968 (Tutto sta per cambiare, 2003)
 Questa canzone Filippo Gatti la canta con un minimalismo senza eguali. A confronto la cover di Syria è arricchita di una parte elettronica che la rende altrettanto bella. Una delle poche canzoni pubblicate nel nuovo secolo, che mi prefigura un'immagine di partenze, con tanto di pioggia e luci.

domenica 11 novembre 2012

Viriginiana Miller - Il primo lunedì del mondo, La generazione

I Virginiana Miller sono un gruppo alternative rock italiano originario di Livorno formatosi nel 1990. Un gruppo troppo indipendente anche per il panorama indipendente italiano, tanto che fino al 2010 non ne conoscevo l'esistenza. Il nome del gruppo si ispira a quello di una pianta dell’Orto botanico di Pisa.

Il frontman del gruppo è Simone Lenzi che oltre a cantare e scrivere i testi delle canzoni nel 2012 fa uscire un suo libro, La generazione (Dalai editore), con un uovo in bella mostra sulla copertina. Il tema è quello del “generare” e si impernia su domande che tutti prima o poi devono porsi: cos’è la paternità? Qual è oggi il ruolo del maschio?
Paolo Virzì (quello di Ovosodo, My name is Tanino e Tutta la vita davanti) se ne innamora e ci gira subito un film, con Thony (artista indipendente) come protagonista femminile.

Ma facciamo un saltello indietro. In silenzio dal 2006 - ultimo album Fuochi fatui d'artificio - perché "il mercato musicale andava in un altro verso rispetto a quello più consono ai Virginiana", pubblicano questo album straordinario, maturo, senza quasi mai cadere in tracce riempitivo: "Il primo lunedì del mondo".

Tracklist

1. Frequent Flyer: testo in inglese, quasi parlato. Sembra di stare attaccati al megafono di un aereoporto.
2. Lunedì: Non amo i lunedì e nemmeno Simone Lenzi.
"Oggi è il primo lunedì del mondo e ho chiuso la porta alle spalle
ora scendo giù
Girano al vento le foglie
le buste di plastica bianche
i pensieri di ieri
e le nostre parole non fanno più male così ".
3. Acque Sicure: "giù oltre le acque sicure
giù nelle nostre paure
gli schiaffi, i frangenti, i contrattempi.
Prendi aria, respira
siamo resti di un naufragio "
Un testo che sembra un tuffo in acqua durante un naufragio.
4. La Risposta:
"voglio l’abbraccio di mia madre
voglio le corse col mio cane
voglio un’ora d’aria
e voglio anche un caffè
le parole sono mani
e le mie mani sono stanche
se anche uscissero dall’acqua
credo non le aiuteresti "
Altro testo notevole, tutti questi voglio che è impossibile non sentire propri. Universale.
5. L'Angelo Necessario
6. L'inferno Sono Gli Altri:
"Le ragazze puntano pistole o le vedi fare la pipì
sì l’estate a Formentera e l’Erasmus a Lloret de Mar "
Attuale e verosimile.
7. Oggetto Piccolo (a): Da qualche parte ho letto che si tratta di canzone sulla anoressia. Potrebbe essere dedicato a qualsiasi argomento, anche sessuale.
8. Cruciverba: "Resto come 1. Orizzontale ". Si apre così.
9. Il Presidente: "dammi gli Stati Uniti e li divido per sempre". Utopico.
10. La Carezza del Papa:
"Tornando a casa stasera troverete i bambini
dategli quella carezza del papa
ma anche un calcio nel culo va bene
anche quello ogni tanto fa bene
come segno di amore sicuro
di contatto e calore animale
senza tante parole
tutte queste parole
che non cambiano niente
che non legano il sangue
spero tu mi perdoni ".
Il riferimento del titolo è la famosa frase di Papa Giovanni XXIII, il "papa buono". Ma è un pretesto per dar sfogo ad una geniale intuizione poetica, per dire in fondo che "mazza e panella fanno i figli belli".
11. E' la Pioggia Che Va: "Noi non vogliamo cadere,
non possiamo cadere più in giù,
ma non vedete nel cielo
quelle macchie di azzurro e di blu:
è la pioggia che va,
e ritorna il sereno "
Si chiude così il disco, con l'acqua che scende dal cielo per dare speranza anche a chi non può cadere più in giù di così.

mercoledì 7 novembre 2012

Marta sui tubi - Playlist

Marsala 2002
Giovanni Gulino (già voce degli Use And Abuse) e Carmelo Pipitone (già voce e chitarra dei RYM), entrambi marsalesi, vengono a conoscenza dei rispettivi progetti acustici scambiandosi dei demo nell’estate del 2002, e decidono di fare musica assieme. Nascono i Marta sui Tubi.

Nell’autunno dello stesso anno si trasferiscono a Bologna. Nella città emiliana danno vita ai Marta sui tubi, gruppo che si basa su due voci e una chitarra acustica. Il repertorio è molto vario, si parte da varie cover che spaziano da Jeff Buckley fino a Bugo, aggiungendo a queste una trentina di canzoni inedite. Continuano a suonare per tutta la stagione fredda nei pub bolognesi, riuscendo ad attirare sempre più pubblico e diventando un vero e proprio fenomeno underground. Nel mentre scrivono nuove canzoni che man mano propongono alla gente che va a vederli. Sarà l'album di esordio della band, Muscoli e dei, e verrà pubblicato nel 2003.

Nella mia playlist ideale ci sono questi tre brani:
Mercoledì (Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?), 2009)
I Marta sui Tubi avevo provato ad ascoltarli più volte, ma senza successo a causa del loro modo alternativo di suonare. Invece nella raccolta post-sanremo 2009 degli afterhours (lode a Manuel Agnelli) c'è questo pezzo, Mercoledì, che fa subito presa su di me. Parla di un concerto da suonare in casa (o in casa di qualche amato/amante, non l'ho mai capito bene) e il testo ne parla come una tappa riposante.

Cromatica (Carne con gli occhi, 2011)
Un divertissment, il testo parla dei colori e della nascita del mondo. Le melodie sono insolitamente romantiche per il gruppo, eppure sembrano trovarsi a loro agio.

Cristiana (Carne con gli occhi, 2011)
Singolo di lancio del disco, il testo gioca con il doppio significato tra il nome proprio di persona e la religione. "Cristiana è il nome di una religione nella quale più non crede".

lunedì 5 novembre 2012

Amor Fou - De Pedis - testo, storia del gruppo e polemiche

Arrivederci primo amore mio
chi si violenta gode
arrivederci Padre
scusi se
non ho saputo ritrovare Dio
cercando solo in me.
Anche se ho visto certe cose che
offendono la sua bellezza,
se le sue mani mi volessero
le sposerei con le mie mani
mi direi che questa vita no
non è finita.
Arriverderci Roma scusa se
ti ho ricordato che si muore
arriverderci giovinezza mia
Trastevere di brutte cose
ricordati di me
Anche se ho fatto certe cose che
amplificano la mia vanità
se le tue mani mi volessero
le sposerei tra le mie mani
ti direi che questa vita no
non è possibile, non è possibile.

Amor Fou, De Pedis - da "I moralisti" 2010

Gli Amor Fou sono il gruppo dove canta e compone canzoni Alessandro Raina. Nascono a fine 2006 quando Alessandro Raina, ex voce dei Giardini di Mirò, incontra Leziero Rescigno, membro dei La Crus. La formazione iniziale del gruppo prevede anche la presenza di Cesare Malfatti (La Crus, The Dining Rooms) e Luca Saporiti (Lagash).
Il 1º ottobre 2007 esce il disco d'esordio, dal titolo La stagione del cannibale (Homesleep Music). Il disco ripercorre la vicenda personale di una coppia di ex amanti separatisi il giorno della strage di piazza Fontana. Il disco è influenzato dal cantautorato italiano e dal pop elettronico. Dall'album verranno estratti due singoli: Il periodo ipotetico e Se un ragazzino appicca il fuoco.

Se un ragazzino appicca il fuoco lo vidi in un albergo di Roma, mentre mi spicciavo per andare a lavoro. Era febbraio 2008, mi ero appena sposato, avevo cambiato azienda ma non lavoro, e mi avevano mandato subito in trasferta per prendere delle competenze. Mi innamorai del video, del sound, anche se degli Amor fou avevo sentito parlare, avevo ascoltato qualcosa ma, devo ammettere, con un po' di pregiudizio.

Enrico De Pedis, detto Renatino (Roma, 15 maggio 1954 – Roma, 2 febbraio 1990), è stato un criminale italiano, boss dell'organizzazione criminale romana nota come Banda della Magliana.

Il suo nome, oltre a molti dei misfatti della Banda, è legato alla vicenda di Emanuela Orlandi, la ragazza di cittadinanza vaticana scomparsa nel 1983, il cui caso è stato spesso messo in relazione con il caso Calvi e i rapporti tra Vaticano e Banco Ambrosiano.

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Una lettera aperta a Gianni Alemanno in relazione alle polemiche su De Pedis
Un appello ai registi del cinema inchiesta e ai politici per un confronto reale fra autori e istituzioni sul ruolo educativo e di inchiesta dell'arte, contro il disimpegno dilagante, contro le censure preventive.

Gentile Sindaco Alemanno,

In relazione alla pubblicazione del brano 'De Pedis', da me composto insieme al gruppo Amor Fou, Lei ha dichiarato che sarebbe in atto "il tentativo di dipingere in maniera romantica una vicenda brutta e criminale". Cercherò di replicarLe con completezza auspicando di poter trarre elementi costruttivi da un'inattesa occasione di confronto fra alcune istanze della mia professione e le Istituzioni che Lei rappresenta.

Confido nella Sua volontà di non sprecare l'ennesima opportunità per approfondire le ragioni dei fraintendimenti che troppo spesso contaminano il rapporto fra autori e Istituzioni in Italia, danneggiando la qualità della vita di ognuno di noi.

Premetto di avere condiviso le Sue perplessità circa l'uso di statue di polistirolo raffiguranti quattro boss della Magliana al solo scopo di promuovere una fiction tv. Non posso però non ricordare di avere seguito la fiction stessa in onda su Canale 5, ovvero sulle reti di proprietà del nostro premier che pure di recente ha denunciato un' eccessiva spettacolarizzazione del crimine, e non ricordo inviti a boicottare la visione da parte di nessun esponente politico della Sua area.
Premetto di aver enormemente apprezzato la decisione del Ministero di Giustizia di riaprire le indagini sulla morte di Pierpaolo Pasolini, sollecitate dalla diffusione di un filmato del povero Sergio Citti e dalle parole di Walter Veltroni.

Ciò premesso vorrei poterLe chiarire alcuni presupposti della mia professione di cantautore.

Se ho scelto di dedicare la mia vita alla musica e alla cultura del nostro paese, è anche perché sono stato educato a valori e a gesti che per decenni hanno reso l'Italia una culla esemplare di civiltà e una fucina inesauribile di contenuti. Un'Italia che sapeva ancora produrre da sè gli anticorpi per cercare di guarire da certe malattie croniche, in cui le parole di condanna di un giovane Giulio Andreotti non scalfivano la verità di un capolavoro come 'Umberto D.' di Vittorio De Sica, girato al fine di rappresentare la meschinità del paese reale. Gettando luce sulle miserie morali di un'Italia in piena ricostruzione non credo che De Sica amasse meno gli italiani. Credo
anzi che cercasse di aiutarli a rispettarsi e a capirsi di piu' e credo che questa missione vada condivisa tanto dagli artisti quanto dalla politica che Lei rappresenta.

Nel Liceo di provincia che mi sono onorato di frequentare studiammo i classici greci e scoprimmo che nella cultura europea, grazie al realismo di Euripide, l'eroe non è sempre un risoluto protagonista positivo, ma sovente una persona problematica ed insicura, non priva di conflitti interiori.
Imparammo che già nel quinto secolo avanti Cristo, attraverso l'arte, la tormentata sensibilità e le pulsioni irrazionali e distruttive di un uomo potevano scontrarsi con la ragione e con la morale degli spettatori a cui quest'arte era proposta. Da questa esperienza non sorgeva mai un'esigenza di censura, ma un momento di identificazione collettiva. Esattamente quello che accade oggi a milioni di persone, non tanto davanti alle opere di Ronconi ma - piu' sovente - alle puntate del Grande Fratello.

La lezione dei tragici greci non l'ho mai dimenticata e forse mi è servita ad elaborare meglio l'insensatezza dell'agire umano, del crimine, della volontà di sopruso che percorre la nostra storia. Non so quali intenti abbiano animato Giancarlo De Cataldo, Michele Placido, Paolo Sorrentino, Roberto Saviano, Matteo Garrone, Francesco Rosi e i grandi registi del cinema di inchiesta nell'atto di rappresentare personalità così spietate nell'imporre la legge del crimine.

Sono certo però non lo abbiano fatto per fomentare il disordine sociale.

Le scrivo dunque sulla base delle ragioni che Lei adotta per stigmatizzare la mia presunta ' indulgenza ' verso certe tematiche, confidando nel fatto che anche Lei condivida che certe tematiche vadano in qualche modo documentate. Secondo il Suo collega Renato Brunetta infatti è quasi solo il potenziale commerciale a determinare il valore e la 'sostenibilità' di un'opera culturale. Va da sè che se questa tesi venisse applicata alla storia del cinema nessun produttore avrebbe mai investito un centesimo su molti capolavori dal modestissimo appeal commerciale, privando la nostra esistenza della visione di certe opere di Pietro Germi, De Sica o Michelangelo Antonioni.

Mai come oggi, di fronte alla disarmante rimozione di senso civico che riguarda e coinvolge ognuno di noi, sarebbe d'uopo riconoscere il reciproco ruolo, e rilanciare un confronto reale fra autori, cittadini e istituzioni che rifletta sugli strumenti di cui disponiamo per comprendere meglio la quotidianità, siano essi esempi viventi, film, dischi, saggi o occasioni di confronto pubblico. Comprendendo e approfondendo certi contenuti prima di censurarli forse riusciremmo a tutelare l'elemento divulgativo che l'arte, così come la politica al pari dell'insegnamento scolastico, deve recuperare pienamente per fronteggiare la catastrofe del disimpegno. Ci riapproprieremmo di una parvenza di valore civile. E forse eviteremmo una volta per tutte i fraintendimenti alla base del Suo intervento.


Ho 32 anni e qualcosa ho fatto in tempo a vedere.

Ricordo per esempio un 30 Marzo a Roma, il giorno della la morte di Peppe Dimitri,
un nome che Lei conosce bene. Ricordo nodi di rune sui muri della città, che non Vi
premuraste di far cancellare. Ricordo un'orazione funebre che citò l'Iliade e un feretro sorretto anche dalle Sue braccia, circondato da persone dispostesi in modo da rappresentare una runa a forma di freccia.
Mi chiedo se Lei si sia posto, nel celebrare la memoria di un amico attraverso quei simboli, il problema del rischio di far involontariamente apparire romantica, o esemplare, una vicenda - ovvero l'eversione e chi ne fece parte - dai risvolti storicamente, per usare le Sue parole, brutti e criminali.

Avrei potuto dedicare una canzone alla pubblica rappresentazione di cotanto idealismo e della storia tragica che questo idealismo rievocava attraverso quel rito funebre. Avrei potuto scrivere ispirandomi alla figura di Peppe Dimitri o a quella del militante di Prima Linea Roberto Rosso, poiché entrambi, hanno rappresentato esistenze emblematiche per la nostra memoria collettiva, esistenze il cui idealismo assunse contorni drammatici e distruttivi.
Un idealismo che insanguinò la capitale e l'Italia non meno dei crimini commessi
da Enrico De Pedis.

Le assicuro che li avrei considerati, innanzitutto, uomini, perché credo che una canzone - che nessuno, né l'autore né l'ascoltatore, deve mai confondere con un manifesto ideologico - possa dire moltissimo sulla condizione umana.
Ce lo insegnano De Andrè, Luigi Tenco, Piero Ciampi e tanti altri.

Vorrei poter convenire con Lei che la presunta 'cattiva pubblicità' sia la causa prima di tanti comportamenti antisociali, ma Lei sa bene che la realtà, i suoi simboli ed i suoi riti, sono cosa molto piu' complessa di una mera legge di causa-effetto. La storia ci consegna eroi positivi, negativi e uomini qualunque che spesso riassumono entrambe le polarità. E' compito di ognuno di noi farsi trovare lucido al cospetto di quanto ci appare controverso o scandaloso, al fine di evitare le mistificazioni del moralismo e dell'ideologia.

Che certi personaggi abbiano i tratti seducenti di qualche sanguinario eroe gotico o le sembianze grottesche dei compagni di merende non deve incidere sulla nostra facoltà di comprensione. Non è l'oblio forzato, non è il divieto a rappresentare il peggio di noi stessi che ci permette di elaborare ed esorcizzare il malvagio.

A volte la vita, sig. Alemanno, è di per sè romanzesca, nei suoi momenti di epica, di grandezza e di miseria. Proprio per questa ragione non è con il metro della censura, ma innanzitutto con pazienza e sensibilità, che ci si dovrebbe accostare all'arte che, di tanto in tanto, camminando sul filo, cerca di rappresentare una piccola parte della nostra vita attraverso una canzone e la responsabilità che ci si assume nell'atto di condividerla.


In quest'ottica Le ripropongo, congedandomi, le bellissime parole di Francesco Rosi..

"L'arte si accompagna sempre a una sofferenza. (...) Non si è mai sicuri di aver raggiunto la verità di quello che si voleva dire, mai certi di essere capaci di assumersi la responsabilità del legame fra sé e gli altri. Non si può essere solitari. La creazione in origine è certamente un atto solitario, ma l'oggetto della creazione appartiene a tutti, è un oggetto sociale.
Essere creatore deriva da questa esigenza: ci si rende conto di avere una responsabilità nei confronti di tutti, e occorre assumersela completamente, malgrado i dubbi e le sofferenze."

Cordialmente

Alessandro Raina

Milano

13.06.2010

domenica 4 novembre 2012

Mambassa - Playlist

Mambassa (Cuneo 1995)
I Mambassa, definiti pop-rock-folk-punk, nascono a Bra nel 1995 in provincia di Cuneo.
Fabrizio Napoli e Stefano Sardo danno il via nel 95 al progetto musicale dei Mambassa, assieme a Davide Tallone, Massimo Lorenzon, Enzo Fissore e Paolo Aloi.

Stefano Sardo, si è dedica anche a scrivere film ("La Doppia Ora", "Tatanka") ed i Mambassa sono presenti anche nella colonna sonora del drammatico Tatanka di Giuseppe Gagliardi con il brano Non è per voi.

Nel 2012 realizzano la colonna sonora del film "Workers - Pronti a tutto", diretto da Lorenzo Vignolo. La colonna sonora del film che contiene molti brani inediti (tra i quali Anni da perdere, Workers, Noi) ed io se non preparavo questo post non l'avrei mai saputo. Non sono molto pubblicizzati i Mambassa, poco indipendenti per il movimento indy, ma non abbastanza mainstream. Sono in quel limbo di gruppi che mi piacciono ma non riesco a seguirne purtroppo le evoluzioni.

Sicuramente nella mia playlist non mancano le seguenti canzoni:


Il Cronista (Mi Manca Chiunque, 2002)
Giorni non vissuti per raccontare storie non proprie. Questo è il soggetto su cui si muove il testo de "il Cronista". Il protagonista si piange addosso per aver raccontato invece di vissuto. La musica è un bel rock melodico di quelli che sulle radio non trovano spazio.

Alice non si sveglia (Mi Manca Chiunque, 2002)
Getta un ponte immaginario con l'Alice di De Gregori; sì perché anche questa canzone lascia qualche dubbio all'ascoltatore. Chi è Alice, in che rapporti è con la voce narrante, perché giace a terra? Si tratta di omicidio o del solito sesso? Il finale dice di riprendersi il passato perché "non lo voglio più", in un finale ripetitivo giustificato dal crescendo.

Casting (LP, 2010)
Il video è un "casting": fatto da attori italiani conosciuti e semplici comparse.
Il testo gioca tra sulla metafora dell'essere entrato nel casting e tentare la via artistica invece di godersi la vita. Il concetto è molto simile al testo del cronista, dove la metafora veniva fatta con il giornalismo.


Canzone d'odio (Mambassa, 2004)
Syria la portò al grande/medio pubblico. Anzi se ci fosse stato nel 2008 il Festivalbar secondo me il pezzo avrebbe avuto più pubblicità e forse ora staremmo qui a parlare di storie andate a finire in maniera diversa. Il testo è rancoroso, parla d'odio; l'idea del testo è simile a "Iodio" pezzo portafortuna dei Bluvertigo. Purtroppo questo pezzo non ha avuto egual successo.

L'antidoto (Mambassa, 2004)
L'antidoto viene chiesto alla "avvelenatrice" di cuori. "come se fosse facile
come se avessi dove andare/come se il veleno che sei, che sei per me/non fosse mortale". E ancora: "l’esangue ormai teatrino dei miei miseri scongiuri a te/si esaurirà e svanirà io invoco qui/l’antidoto/contro di te dentro di me".

1972 (Mi Manca Chiunque, 2002 & Live at HMA, 2011)
Live at HMA sta per “dal vivo all'Hiroshima Mon Amour”, ed è proprio dal vivo che la canzone acquista una identità più forte. Il live viene distribuito gratis a chiunque si iscriva al sito www.mambassa.com. "e dire che perdersi era facile/bruciarsi in una notte no/ci siamo andati a tanto così". Una canzone su quello che poteva essere e che per fortuna non è stato.

sabato 3 novembre 2012

Il Triangolo - Tutte le canzoni - Recensione

Ci sono dischi che mi fanno dormire. Ed è un bene perché mi rilassano, sono come le carezze di una mamma. Ricordo Paola Maugeri in "Segnali di Fumo" che si complimentava con una band italiana (non ricordo assolutamente quale band perché non era e non è per me importante ricordarlo) perché erano gli autori dell'ultimo CD che lei metteva nel lettore prima di addormentarsi.

Dookie stranamente mi faceva addormentare. Così come i Negrita di qualche anno fa ed i Sugarfree. Tutti gruppi che ho amato proprio per questa capacità che avevano di lasciarmi andare, distendere i nervi ed abbandonarmi ad un riposino rinfrancante. Oggi nel 2012 ho ritrovato questo effetto nell'album di esordio de "il triangolo" dal titolo "tutte le canzoni".

 "Nessuna pietà per quelli che odiano gli anni Sessanta". Il trio lombardo esordisce con un disco che suona anni 60 ma parla giovane. Giovane nell'accezione positiva, non in quella canzonatoria cabarettistica. "Battisti" e "Giurami" prendono e si fanno cantare subito. In "Quando Isacco gridò contro il popolo" urlano le voci e le chitarre in uno sfogo liberatorio incontrollato. Tutto il resto di tutte le altre canzoni mi arriva al cuore a sprazzi, tra un pisolino ed una ronfata, e mi sveglio contento di essermi riuscito a rinfrancare con della buona musica.

venerdì 2 novembre 2012

Dogma - regola 10 - Incidere dischi tenendo presente che Dio C'è (ed anche una recensione ai Numero6)

Dio C'è, nel senso che per fortuna c'è il web, il panorama indipendente, la musica, i Numero6 e Michele Bitossi. All'inizio di questa lista di 10 regole dogmatiche i Numero6 avevano al più tre canzoni sul mio lettore mp3. Quindi forse mi sto facendo prendere dai gusti del momento, ma più ascolto e riascolto almeno 8 delle loro canzoni e più mi convinco che questo gruppo è molto vicino alle cose che mi piacciono.
Da questo post ne uscirà una recensione probabilmente.

C'è una cosa che odio delle recensioni musicali. I suggerimenti, tipo "Similar Artist: Baustelle". Qualsiasi cosa sia indie e provi a parlare a più di venticinque persone diventa Baustelliano. Se proprio vogliamo fare un gioco scemo i Numero6 mi sembrano Pezzali che canta su delle basi dei Baustelle. Ma le influenze sono molteplici e non voglio sprecare tempo ad elencarle, perché ogni artista è simile soprattutto a se stesso.

Altra cosa che mi stanca: associare la vicenda di Bitossi e dei Numero6 a quella dei Diaframma e di Fiumani, per poi chiedersi "perché" ci sono gruppi meno meritevoli che sfondano invece loro no. Il perché è nella testa della gente, nei gusti di chi ascolta musica italiana, e non me la prenderei con radio deejay che passa i Club Dogo, Marracash, Fabri Fibra e Jay Z.

Rimane il fatto che "Dio c'è" è un gran bel disco. E' un disco divertente, e penso che i Numero6 si siano divertiti a suonarlo e registrarlo. Mi piace il passaggio“Re passaggio breve in si minore / Atterri in la e poi voli in fa minore diesis / E chiudi i conti in un bel sol” ed anche “Fare un ritornello pop / Vai di banalità a go-go / Di remore io non  ne ho / In fondo sono un gigolò!”, l'arrangiamento d’archi su “’66” canzone dedicata al Papà, il violino e Colapesce in “Un Mare”. “Mi vuoi bene per davvero? / O prendi solo per il culo?". Verrebbe da chiedersi quanto sul serio ci sia in questi testi e quanto sia presa per il culo.

Per quanto riguarda i lavori precedenti dei Numero6 mi piacciono molto i seguenti brani:
da piccolissimi pezzi (con e senza Prince)
due giganti
chiederti scusa

Consiglio il disco "Dio C'è" agli amanti del pop, del rock, dell'indie italiano, dei cantautori. Quasi a tutti i consumatori di musica italiana quindi.

giovedì 1 novembre 2012

Dogma - regola 9 - Scrivere belle canzoni

In astronomia, con perturbazione si indicano le alterazioni dell'orbita di un corpo causate da interazioni di altri oggetti.
Ad esempio, le orbite delle comete sono spesso perturbate dai campi gravitazionali dei pianeti giganti (l'influenza di Giove ha causato un aumento del periodo orbitale della cometa Hale-Bopp da 2800 a 4200 anni).

Ehm, no, non questa voce.

I Perturbazione nascono a Rivoli (TO), nel 1988, con una formazione diversa da quella attuale. I primi componenti della band sono Tommaso Cerasuolo (voce), Rossano Antonio Lo Mele (batteria) e due loro compagni di classe. Ad essi si aggiungeranno, l'anno successivo, Stefano Milano (basso) e Gigi Giancursi (chitarra). Esordiscono nel 1990, nel concerto di fine anno del liceo frequentato dai componenti della band, senza però la voce ufficiale, che rientrerà nel gruppo nel 1991, in sostituzione di Giorgio Mirto, fino ad allora voce e chitarra.

Nel 2010 a novembre, quindi esattamente due anni fa, sull'altro blog scrivevo un bel post, dal titolo Tommaso Cerasuolo - Perturbazione (voce). Lo riporto qui nella sede più adatta.

Tommaso Cerasuolo non ha una voce potente, forse nemmeno ricordabile, però scrive belle canzoni. Di quelle della bella tradizione italiana: testi significativi, musiche originali belle da sentire. Lontano dalle sperimentazioni, dalle mode del momento, Tommaso è il leader dei Perturbazione gruppo rock indie italiano nato a Rivoli (TO), nel 1988. Ora, se questo fosse un pezzo di Lucarelli, o un articolo rivelatorio di Saviano, saprei come chiamavano Tommaso al liceo (dove i Perturbazione sono nati) e potrei chiamarlo col soprannome per il resto del post, ma io non sono Lucarelli né tantomeno Saviano. Però mi piaceva l'idea di iniziare a scrivere partendo dal nome e dal cognome del mio protagonista serale. Protagonista anche delle mie fantasie sul blog che mi accompagnavano nel viaggio di ritorno, o mentre cambiavo il pannolino a cucciola. Non ci sono curiosità da registrare su Tommaso, nemmeno wikipedia le riporta, ma è molto curioso come la sua voce mi deluda sempre ai primi ascolti. Ricordo che sull'onda della scoperta dei Baustelle e del sottobosco indipendente nel 2006 cominciai a spulciare e battere qualsiasi strada che portasse a nuove scoperte. Lastfm (ma questa è un'altra storia direbbe Lucarelli) mi fece scoprire Animalia. Testo insolito ed estraniante, tanto bastò per conquistarmi del tutto. Era uscito da poco, nel 2005 Canzoni allo specchio (Mescal/Sony), prodotto da Paolo Benvegnù. Da questo album verranno estratti i singoli Se mi scrivi (videoclip con la regia di Guido Chiesa e, tra i protagonisti, Marina Massironi e Carlo Lucarelli), Chiedo alla polvere e Animalia (il cui videoclip è stato realizzato in animazione da Tommaso, cantante del gruppo). Ottimo video, vincitore non mi ricordo più di quale premio (potrei googlarlo, ma sono pigro e perderei il "segno").

Il 13 aprile 2007 esce il nuovo album del gruppo, dal titolo Pianissimo fortissimo, per l'etichetta EMI, con cui la band ha firmato un nuovo contratto nel 2006. L'album è stato anticipato in marzo dal singolo Un anno in più, che il gruppo ha messo a disposizione per il download gratuito sul proprio sito, nell'intera giornata del 14 febbraio. Il primo singolo pubblicato è Battiti per minuto. Nel mese di ottobre 2007 è uscito il secondo singolo Nel mio scrigno. Tutti e tre non mi convincono, ma ad ogni singolo riprovo ad ascoltare l'album, ed alla fine finisco con l'accettarlo.

Nel 2009 esce Le città viste dal basso, vinile pubblicato in sole 999 copie, che raccoglie il meglio del tour omonimo, ma proprio per le sue caratteristiche di distribuzione mi sfugge, e lo ascolto solo quest'anno, poco prima di maggio 2010 quando esce Del nostro tempo rubato, un album doppio. Per non parlare dell'album con testi in inglese in download gratuito (se non mi sbaglio ancora oggi, quasi a dicembre 2010, è disponibile... potrei... ma sono pigro non controllo).
Le città viste dal basso è live e ricco di collaborazioni, mi piace ma lo abbandono subito come tutti i live che ascolto di solito. Del nostro tempo rubato invece mi delude, lo abbandono. Poi ha troppe tracce. A fine novembre sull'onda delle ottime recensioni dei singoli estratti ci riprovo. Beh, mi piace. Non mi smentisce Tommaso, mi piace e poi non mi piace mi delude alla fine mi ripiace. Definitivamente oserei dire. Poi Tommaso è anche altro, eh.

Un concerto a Salerno con moglia (che ancora li quasignora) non visto perché non siamo proprio popolo da concerti. Quando sapemmo che le 20 era un orario fittizio per dire le 24 ripiegammo per il lungomare ed i nostri panini portati da casa. Altro che concertari!

Tommaso è anche il testo di Leggere Parole, un testo fantastico.

Tommaso e i Perturbazione sono protagonisti anche di importanti e acclamati happening e grandi eventi. L'originale idea del Concerto per disegnatore e orchestra (colonna sonora dal vivo di un lungometraggio disegnato/animato "in diretta" da Tommaso Cerasuolo), realizzato anche in occasione della giornata inaugurale di Torino Capitale Mondiale del Libro, sotto il patrocinio dell'UNESCO. La sonorizzazione della copia restaurata dal Museo Nazionale del Cinema di Maciste, come evento di apertura del Torino Traffic Festival 2006. E Le città viste dal basso, spettacolo teatrale che coniuga musica, letteratura e grandi ospiti: Meg, Manuel Agnelli (Afterhours), Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Emidio Clementi (Massimo Volume), Simone Lenzi (Virginiana Miller), Francesco Bianconi (Baustelle), Remo Remotti, Syria e molti altri. Lo spettacolo è poi stato inciso su un disco omonimo contenente le cover degli artisti coinvolti.

Inoltre, nel 2006, i Perturbazione hanno partecipato ad un album-tributo dedicato ai Belle and Sebastian, A Century of Covers, con la versione italiana di Get me away from here I’m dying (Portami via di qui, sto male).

Ma torniamo ad oggi, Halloween 2012. Ecco cosa c'è nella home del sito ufficiale.

Si volta pagina. Si ricomincia. Si ritorna. Si riparte.
Dove ci eravamo lasciati? Ci siamo mai davvero lasciati?
Nell’ultimo periodo abbiamo lasciato che nuove canzoni ci venissero a visitare. Le abbiamo fatte entrare nella nostra sala prove. Poi abbiamo chiuso la porta. Si sono uditi strani rumori dentro. All’esterno tutto tranquillo. La porta è insonorizzata. Altrimenti per ben 19 volte qualcuno avrebbe sentito degli strani rumori. A quel punto ci serviva che qualcuno venisse ad ascoltare il risultato. Perchè ci sembrava insolito rispetto ai nostri lavori precedenti. In fondo con “Del nostro tempo rubato” abbiamo dato sfogo a tutte le possibilità che il nostro repertorio eterogeneo consentisse.
Così abbiamo fatto un numero di telefono.
Da dietro una scrivania, seduto su una poltrona in pelle rigorosamente umana, qualcuno ha risposto.
Ha inforcato i suoi occhiali senza stanghette ed è venuto nella nostra sala prove.
Abbiamo richiuso la porta.
Ora Max Casacci lavora con noi e sarà il produttore artistico del nostro prossimo disco che uscirà intorno a Marzo 2013 per Mescal con cui già collaborammo per “Canzoni allo specchio”.
E non sentitevi troppo rassicurati, perchè dietro quella porta stanno accadendo delle cose davvero insolite.
A metà novembre cominceranno le registrazioni.
Buon Halloween.

mercoledì 31 ottobre 2012

Dogma - regola 8 - Comunicare la realtà

Lo stato sociale ha invaso il mio lettore cominciando da quello che le donne dicono. Poi arrivò sono così indie. Mi sono rotto il cazzo. Cromosomi. Un mio collega, che avevo precedentemente infettato, mi ha detto di ascoltare l'intero album. Pensavo: cazzate, un album tutto uguale pieno di bigellonate. Invece no, le restanti sono serie, politiche, romantiche.

Loro dicono: "Facevamo radio, abbiamo deciso di portare i nostri testi in una versione musicale. Poi abbiamo iniziato a scrivere canzoni". Il fatto è che lo fanno bene. Raccontare la realtà, comunicarla, arrivare a tutti con un linguaggio attuale, l'ironia che ti incuriosice e ti tiene attaccato ad ascoltare il testo, a capirlo, ascoltandolo una, due, tante volte. Questo dovrebbe provare a fare chi decide di scrivere un testo, di associarci della musica per farne una canzone.

Poi c'è la storia di Musicraiser, un servizio di crowdfunding, (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) che sarebbe, secondo wiki, un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il termine trae la propria origine dal crowdsourcing, processo di sviluppo collettivo di un prodotto. Il crowdfunding si può riferire a processi di qualsiasi genere, dall'aiuto in occasione di tragedie umanitarie al sostegno all'arte e ai beni culturali, al giornalismo partecipativo, fino all'imprenditoria innovativa e alla ricerca scientifica.
Il web è solitamente la piattaforma che permette l'incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowd funding.

Quindi i Lo Stato Sociale per finanziare il loro album deluxe si mettono a disposizione dei piccoli produttori-fan trovati in rete. Ecco le due opzioni più divertenti secondo me:

 Un mp3 della tua canzone d'amore con il tuo testo musicata da Carota
 Il tuo Nome e cognome nella lista dei produttori del cd + cd + cena

martedì 30 ottobre 2012

Dogma - regola 7 - Al passo coi tempi

Ci sono tante ragioni per amare Marco Notari, tutte legate al suo stare al passo coi tempi.
Parlo della sua musica, dei suoi testi.
Del video in stop motion de Le stelle ci cambieranno pelle.
Dei secret concert.
Del rapporto che ha con i suoi amici facebook.
Del suo disco d'esordio Oltre lo specchio che quanndo lo sentii pensai: questo ha ascoltato più volte di me "ok computer". Un italiano che canta in radioheadese in italiano. Figo, cool, troppo forte.
Poi si potrebbe parlare anche della sua gentilezza, disponibilità a chiacchierare.
Oppure di Thesiger, Caterina, che mi tengono compagnia durante lo stretching post footing.

lunedì 29 ottobre 2012

Dogma - regola 6 - Sincerità e genuinità

Giorgio Canali. Nell'altro blog c'è un posto che si chiama Lazlo Valerio e Giorgio.
Il nome di battaglia "Colonnello Valerio" è stato citato nella canzone "Lettera del compagno Lazlo al Colonnello Valerio" di Giorgio Canali & Rossofuoco, resa disponibile gratuitamente su internet. Il testo è incentrato sulla situazione creatasi dopo la conclusione della Resistenza: viene descritta un'Italia non ancora libera nella quale i fascisti sono rimasti impuniti. Scritta in occasione dell'uscita della compilation Materiali Resistenti, prodotta per la festa del 25 aprile 2010, veniva esclusa da quest'ultima in quanto contenente due bestemmie. Tale motivazione ufficiale appariva ad alcuni poco convincente, in quanto le due espressioni in oggetto erano espressione artistica coerente col violento sentimento di rabbia descritto, non a caso anche lo stesso Canali ironizzava sul punto, affermando sarcasticamente che la canzone sarebbe stata esclusa "perché a nessuno piace come suona 'sta cazzo di armonica", come affermato nell'esibizione live di Frigento del 14 agosto 2010.

Questa estrapolazione da wiki riassume un po' lo spirito di Giorgio Canali, della sua musica, delle parole che usa. Di Canali ho questi particolari da raccontare e ricordare:
il Fatevi Fottere nel pezzo degli Zen
quello che pensa sulla vecchiaia e su Lindo Ferretti: “Ferretti era tanto figo da giovane quanto è rincoglionito da vecchio, io ero tanto rincoglionito da giovane quanto sono figo da vecchio”
la cover di crotalocamminante su youtube di Controvento
quanto "Falso Bolero" uscì random su LastFm ed io conobbi questo grande vecchio rocker.

domenica 28 ottobre 2012

Dogma - regola 5 - Avere un anima rock

I Marlene Kuntz parteciparono a Sanremo. Precisamente alla 62ª edizione del Festival condotta da Gianni Morandi con il brano Canzone per un figlio. Il gruppo viene eliminato in via provvisoria nella seconda serata. Nella terza serata duettano con Patti Smith eseguendo Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi e Because the Night della stessa Smith. Vincono il premio assegnato dai giornalisti della sala stampa di Sanremo, ma vengono eliminati definitivamente dalla gara ufficiale. Ricordo ancora le feroci critiche dei fans. Dello zoccolo duro. Una parte non ha accettato il loro uscire dalla scena indipendente, anche se il gruppo continua ad avere il modus operandi della band indipendente. Infatti assieme agli Afterhours continuo a considerarli "indie" anche se da anni bazzicano nel circuito delle major.

Ma soprattutto nell'ottica delle 10 regole che sto catgalogando per il Dogma 12, i Marlene Kuntz si distinguono per la loro anima rock. Anche se scrivono testi pop, sdolcinati e smielati, lo fanno sempre con quel piglio, quella cifra stilistica che non gli permette mai di cadere nel calderone dei gruppi italiani che rielaborano da anni sempre la stessa forma di canzone. Lo scrittore Enrico Brizzi, quello di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, definisce i Marlene Kuntz "non un gruppo di rock italiano, ma l'unico gruppo italiano di rock". Ed è un complimento che segna per sempre il gruppo di Cuneo.

I miei 3 pezzi preferiti sono:

La canzone che scrivo per te (con Skin)

Serrande alzate

La bellezza

Sull'altro blog li ho immaginati in un fanta Sanremo condotto da  Fabio Volo, riporto qui la mia fantasia musicale:

E' iniziato il festival di Fabio Volo. Il festival dei 3 direttori artistici, delle 5 categorie, e delle rivoluzioni. Sì, perché è un festival rivoluzionario, a cominciare dal principio. Nessun balletto, nessuno stacchetto, ma iniziano a cantare i Verdena con la loro canzone, ingiustamente esclusa dal festival. Una emittente locale ha trasmesso "Epifania parte uno", dopo averne scaricato una registrazione rubata su internet, e quindi da regolamento è stata esclusa non essendo di fatto inedita. Le proteste non cesseranno, ma nel frattempo i Verdena hanno avuto l'onore di aprire la prima serata in maniera a dir poco inusuale.

Si parte poi con la gara vera e propria, ma invece dei soliti Big (rinominati "artisti" negli ultimi anni), sale sul palco il primo dei direttori artistici, Manuel Angelli, con un elogio della musica indipendente e dei tanti ragazzi che ancora sognano il successo provando ogni sera nei garage. Nonvogliocheclara, Perturbazione, Marta sui Tubi, le Luci della centrale elettrica: questi i gruppi assoldati dal leader degli Afterhours. Il Tora!Tora! è a Sanremo, gente! Bella musica, nuova per le orecchie sanremesi abituati a ben altro. Avremo modo di parlarne nel dettaglio nei giorni a venire.

Si sono esibiti nella categoria Artisti, le dieci canzoni inizialmente in gara. Inizialmente perché nel corso dell'edizione di quest'anno diminuiranno e aumenteranno, come da regolamento fortemente voluto dal direttore artistico Nico Nicodemo. Il nostro colpo di fulmine va alla ballata rock dei Baustelle, alla voce graffiante di Gianna Nannini, e al testo stralunato di Paolo Conte. Rimandate invece quelle di Morandi, Celentano e Marlene Kuntz. Anche la giuria è d'accordo con noi, infatti Gianni Morandi e Marlene vengono eliminati in attesa di ripescaggio (giovedì, nella serata dei duetti). Un discorso a parte va fatto per i Litfiba e Ligabue: i loro pezzi anche se accettabili ricalcano troppo la loro produzione precedente. Però è un gran merito di tutta la produzione Rai averli portati sul palco di Sanremo.

Testi azzeccati e graffianti per gli altri: Caparezza parla dell'Italia come nessuno aveva mai fatto sul palco dell'Ariston mentre il "ripescato" Baglioni canta Saviano con le sue solite note. C'è già la prima canzone vincitrice. Infatti gli Alibia (da Salerno) vincono il concorso web "Sanremo tutto l'anno" e salgono sul palco a cantare la loro "Sindrome di Stendhal", che è immune alle eliminazioni della prima serata. Fabio Volo fa il resto: accompagnato dalla insolita bionda (Alba Rohrwacher) e dalla insolita bruna (Isabella Ragonese) porta un po' di cinema sul palco. Buoni i tempi e la simpatia, poche le gaffe.

Per concludere, ultimi in ordine di cronaca ma non di merito, la rinnovata categoria "Emergenti" selezionata dalla direttrice artistica Caterina Caselli. Hanno (ben) cantato quattro vecchie (ma poco popolari) conoscenze del panorama italiano: Giulio Corda (ex frontman dei Giuliodorme), Roberto Angelini (già premio della critica Mia Martini), i Meganoidi e il gruppo La Differenza. Avremo modo di parlarne meglio nelle prossime recensioni, ma vi possiamo anticipare che ce ne hanno fatte sentire di tutti i colori. Nel senso buono del termine.

sabato 27 ottobre 2012

Dogma - regola 4 - Sperimentare

Afterhours. Li vidi dal vivo al TraniRockFestival, nell'estate '99.
Avevano pubblicato Non è per sempre con l'etichetta Mescal. Manuel Agnelli presentò il suo libro alla libreria "Maria del Porto". Meglio come cantante e autore, dicono. Perché io quel libro non lo lessi. Però ho come l'impressione di averli visti prima, tipo in rotazione video su TMC2.
I miei 3 pezzi preferiti:

La Canzone Popolare - cover di Ivano Fossati (da Gioia E Rivoluzione)
Il testo è conosciutissimo e in passato usato a scopi politici. Gli Afterhours danno una nuova lettura più moderna alla canzone, negli arrangiamenti soprattutto.

Mio Fratello È Figlio Unico - Rino Gaetano (da Germi, 1995)
Ottima cover, la ricantano in chiave moderna ed afterhours. L'ho usata per farci footing nel 2006.
Quello Che Non C'è (Quello Che Non C'è, 2002)
"Ho questa foto di pura gioia. E' di un bambino con la sua pistola. Che spara dritto davanti a se. A quello che non c'è." e ancora "Perciò io maledico il modo in cui sono fatto /Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco". Insomma pura gioia per le mie orecchie.
Ecco la mia PLAYLIST ideale (anche se non tutte le porto a spasso nel lettore).
Dentro Marilyn
Voglio una pelle splendida
Male di miele
Sui giovani d'oggi ci scatarro
Non è per sempre
Bianca
Riprendere Berlino
Musa di nessuno
Il paese è reale
Ballata per la mia piccola iena
Orchi e streghe sono soli
Distruggere per costruire

venerdì 26 ottobre 2012

Dogma - regola 3 - Dare voce ad un epoca

Jocelyn Pulsar (Forlì, 2001) è il progetto solista di Francesco Pizzinelli.

In realtà Jocelyn Pulsar è molto più che l'autore di una quindicina di pezzi sempre presenti nel mio lettore mp3. Francesco è un amico facebook, con cui amo scambiare pareri ed impressioni sulla sua musica, i suoi testi, la scena indie italiana, i secondi portieri.
Il primo disco di jocelyn pulsar è del 2003, ancora in formazione a 3 (la mia velocita'), quindi il primo vero disco "in proprio" è l' amore al tempo del telefono fisso del 2006. seguiranno cosa fischietta l' artista vero (2007) e penso a sonia ma suono per la gloria (2008), tutti usciti con l' etichetta emiliana agos music e distribuiti attraverso la piattaforma digitale believe. nel 2010 jocelyn pulsar torna in studio e registra il nuovo disco il gruppo spalla non fa il soundcheck.
Nel 2012 pubblica con la (mitica) garrincha dischi "aiuole spartitraffico coltivate a grano" e riceve numerose recensioni positive dalla critica di settore (e qui wiki mi chiederebbe un bel "citare le fonti per favore").

Le mie 3 preferite in assoluto (anche se avevo una best 11 che gli avevo postato su facebook ma non riesco più a trovarla) sono:

Garella (2009):
video sfiziosissimo: cosa fa il portiere di riserva quando è in panchina? gioca a freccette, fa la cyclette, cucina, dorme (sognando di parare un rigore): arriverà anche il suo momento? cameo di claudio garella (l'allenatore) ed enrico veronese (il guardalinee), con un finale a sorpresa che piacerà ai nostalgici.

25000 anni fa (2012, aiuole spartitraffico coltivate a grano):
Alcuni passaggi nel testo sono notevoli. Tipo il traffico in brughiera di 3 persone forse 4 ma verso sera. Canzone d'amore non stucchevole come non ne sentivo da anni.


Il gruppo spalla non fa il soundcheck (il gruppo spalla non fa il soundcheck, 2010)
Ritornello travolgente: "il gruppo spalla non fa il soundcheck, il gruppo spalla...smonta!". Testo rappresentativo del Jocelyn pensiero.

Ho riadattato il post secondo il dogma che sto seguendo come filo conduttore del blog. Prima questo post era intitolato "Jocelyn Pulsar - il gruppo spalla non fa soundcheck" e conteneva il testo della canzone, introvabile su web (quindi la lascio in calce).

Se vinco cento milioni di euro al superenalotto
compro compro compro Predappio
e chiudo qualche negozio
ok, lo so è un discorso sterile
ma il locale è raggiungibile
con google maps è ancora più difficile

Dolph Lundgren può fare i film che vuole
resterà sempre il russo
Faletti può vendere i libri che gli pare
sarà sempre Vito Catozzo

Come le cose che ti insegnano da piccolo
che a dispetto della logica rimangono
magari nascoste perché si vergognano di noi
il locale trovato è giusto
il nome della strada sbagliato

Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla non ha backstage
Il gruppo spalla non conta
Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla smonta

Dovremmo cenare qui nel locale
ma forse non c'è il tempo
dovremmo cercare una pizza in giro
a pagamento
a ginnastica a scuola ricordo ero sempre
quello vestito peggio
che bello giocare a pallacanestro fuori
quando veniva maggio
che le partite poi si vincono e si perdono
ma col sudore ancora servirebbero
agilità
e le mie rebook Pump (fsh fsh fsh)

Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla non ha backstage
Il gruppo spalla non conta
Il gruppo spalla non fa soundcheck
Il gruppo spalla smonta

Come le cose che ti insegnano da piccolo (seguono il nocciolo delle giuggiole)
che a dispetto della logica rimangono (se incroci gli occhi ti rimangono storti)
Come le cose che ti insegnano da piccolo (babbo natale non lo senti perché fa piano)
che a dispetto della logica rimangono (il tuo cane è partito per un viaggio lontano)

giovedì 25 ottobre 2012

Dogma - regola 2 - Saper soffrire

Al secondo posto nella classifica di mp3 presenti nel mio lettore negli ultimi 2 anni ci sono i Ministri. Perché mi chiedo. Perché ascoltavo Masini e Vallesi. Perché ho un animo triste, spesso ma non sempre. Su un altro blog avevo tradotto un pezzo dei Ministri, che pur scrivendo in italiano hanno un modo criptico e poetico di rappresentare le loro storie. Alla fine del post concludevo con un laconico:

"commento finale: l'ho rovinata per sempre"

qualcuno si è preso la briga di rispondermi:

vai tranquillo, è sempre bellissima


 ecco, questa cosa mi ha reso felice. Perché mi piace pensare che sia stato l'autore del testo a scrivermi. Quindi avrà visto il blog, letto la traduzione, e postato il commento. Anche se quel "sempre bellissima" mi fa pensare ad un fan. Altrimenti l'autore del testo sarebbe un fanatico.

Poi qualche anno dopo, tipo qualche mese fa, ho scoperto che il testo parla della Bossi-Fini. Quindi di immigrazione e razzismo. Mi son sentito stupido perché io l'avevo intesa in maniera molto più intima. Specie nei versi finali, nel monologo. Riporto il post integralmente.

Traduzione a fronte - Ministri – Vorrei vederti soffrire – Testo (Fuori 2010)

Ennesimo debutto in società
l’altra guancia è sempre più sottile
il profitto e la carità
la mia fede si misura in bile

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
E che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Ultimi giorni in società
la portinaia è sempre più gentile
Che fine fa la carità?
Vuoi che l’ospedale sia un covo di spie?

Hai mai chiesto aiuto?
Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai?
Se piove così dove vai?
Vorrei vederti soffrire
che non avessi nessuno di cui poterti fidare

Possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti
col bagno per disabili e la tv appesa?
Fiere di un mondo in cui non esistono più i viadanti,
un mondo in cui ognuno dovrebbe restar fermo dove nasce
e se poi cresce imparare a star nel fango
come bisce,

a inventarsi l’acqua se finisce,
invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide
e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce
far durare quanto riesci una mano stretta forte,
ma io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte,

l’altra la do a tutti
senza più giustificarmi
ma spesso è troppo tardi
e mi guardi come guardi gli altri
e non so più cosa augurarmi
e con quali parole parlarti:
dimmi cosa pensi

---

Ah che palle pure stamattina riaffrontare la società
ogni volta sembra sempre la prima non imparo mai dai miei errori
a furia di porgere l’altra guancia la faccia intera è diventata più sottile
contiamo un po': il profitto e la carità, penso proprio che la mia religione mi fa arrabbiare... quanto? non se ne ha un'idea

Prova a pensare tu che ora mi dai consigli e mi neghi aiuto:
Hai mai chiesto aiuto?Te ne sei mai vergognato?
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

Penso che siano gli ultimi giorni che passo in questa società poi sbotto di brutto davvero. La portinaia è sempre più gentile, che avrà mai in testa? Mi ha visto bene?
Che fine fa la carità? Stai facendo di tutto perché l’ospedale diventi un covo di spie? Ti ripeto perché forse non hai capito (o forse è colpa dei ritornelli):
Dove vai, se capita a te dove vai? Quando proprio tutto va storto tanto che pure il tempo se la prende con te piovendoti addosso dove vai?
Vorrei vederti soffrire! Vorrei che tu non avessi nessuno di cui poterti fidare! Altrochè!

(mi godo la pianola che ticchetta tasti)

Mi chiedo ancora: possibile che faccia meno freddo in una chiesa
che nelle vostre locande scintillanti col bagno per disabili e la tv LCD appesa?
Locande fiere che nel mondo non esistano più i viadanti, che il mondo ti porta a restar fermo dove si nasce, e se poi cresci devi imparare a star nel fango
come le bisce, a far finta che ci sia ancora acqua se finisce, invece che andar lontano per avere le mani sporche, ruvide e le suole lisce
E quando capita chi almeno un poco ti capisce far durare più a lungo possibile la mano stretta forte. C'è un problema però perché io ho solo due mani e una è sempre fissa sulla fronte perché vomito in continuazione, e alterno i vomiti alle emicranee. A volte allo stupore. L’altra mano la do a tutti senza più giustificarmi (saranno sporche anche quelle degli altri?) ma spesso è troppo tardi, sbaglio ancora e non maturo, mentre tu finisci col guardarmi come se guardassi gli altri.

Non so più cosa augurarmi e cosa dirti, come affrontare i discorsi con te:
dimmi cosa pensi.

---

mercoledì 24 ottobre 2012

Dogma - regola 1 - Divertirsi

Io giuro di sottostare al seguente elenco di regole elaborate e confermate dal Dogma 12.

  1. I post di questo blog saranno scritti perché divertono l'autore. Divertirsi scrivendo come si divertono suonando i the Zen Circus.
Ok, volevo rititolare questo post da
Manifesto (perché questo blog)
a
Un nuovo inizio.

Ma mi sa tanto di reboot Marvel.
Allora ho deciso di ispirarmi al Dogma 95 e scrivere le regole del perché scrivo:

Dogma 95 (Dogme 95) è il nome di un movimento cinematografico creato e fondato su precise regole espresse in un manifesto pubblicato nel 1995 (da cui il nome) dai registi danesi Lars von Trier, Thomas Vinterberg. La corrente, dunque, non è nata ed evoluta spontaneamente come invece è avvenuto nella maggior parte dei casi nella storia del cinema.

Perché inizio citando i the Zen Circus. Beh, perché da un sondaggio recente sul mio lettore mp3 ho scoperto che negli ultimi due anni, la band pisana è quella con più canzoni nelle mie playlist. Quasi 20. Ovviamente non conto gli album full che poi puntualmente cancello per far spazio alle novità. Sì, perché sono un consumatore di musica compulsivo.

Però mi preme di ribadire che questo blog esiste perché esiste la musica.

Perché la prima volta che ho ascoltato "Andate tutti affanculo" dei Zen Circus ho scritto in chat ad un mio amico "sto ascoltando l'album più bello che abbia mai sentito".
Perché la musica è entrata nella mia vita, e non ci è più uscita.
Perché mi tiene compagnia quando sono solo e quando sono con me stesso.
Perché esistono i cantanti, i musicisti: creature magiche.
Perché esistono le canzoni, le note, gli strumenti, i testi: poesie.
Perché lo shuffling per un pendolare è come oro nel klondike.
Perché quando chiesi come comprare il CD dei Malaerba ai Malaerba i Malaerba me lo regalarono.
Perché Albatra con Giulio Corda dei Giuliodorme la cliccano in pochi.
Perché Nodi e Sidi Kaouki non saranno mai stampati.
Perché non è giusto che nell'era 2.0 i Malaerba non siano citati sul web.
Perché i Camillorè mi hanno corretto il testo de "La Nonne" sbobinato e mi vogliono bene.
Perché sono stanco di leggere recensioni saccenti, fuorvianti, senza cuore.
Perché gli Interno 17 continuano a pubblicare CD che Emule non condivide.
Perché anche a Syria piace la musica Indy, e "un'altra me" l'ascolto da anni.
Perché Marco Notari mi ha chiesto l'amicizia su facebook, nonostante sia major.
Perché Lastfm per me è il miglior social network mai pensato.
Perché mi manca la radio ad AI di Libero che funzionava addirittura meglio di Lastfm.
Perché gli album dei Perturbazione li odio e poi li amo e poi li odio. E viceversa.
Perché ascoltare i Jocelyn Pulsar significa tuffarsi nella nostalgia dei ricordi.
Perché nella colonna sonora di "Emma sono io" suonavano gli Ottavo Padiglione che conoscevo solo io.

Per tutte le cose belle che la musica mi regala, e per quelle ancora che mi regalerà.